La storia di Sandra

Sandra

Sandra (il nome è di fantasia) stava attraversando un momento molto difficile…
Serie preoccupazioni le avevano tolto il sorriso e la capacità di guardare al futuro con fiducia ed entusiasmo.

Essendo legata a lei da un affetto profondo, seguivo regolarmente l’evoluzione di quella situazione, sebbene fossimo geograficamente distanti.
In pratica, la chiamavo spesso e m’informavo continuamente riguardo a eventuali novità e/o miglioramenti.

Non nascondo che ero molto preoccupata per lei…

Non solo e non tanto per la faccenda in sé, quanto per il crollo psicologico in cui rischiava d’incappare.
Un giorno in cui era particolarmente propensa al dialogo e alla condivisione, sviscerammo per benino la questione.
Nel corso di quella lunga conversazione telefonica le diedi alcuni consigli e le insegnai dei semplici esercizi da fare ogni qualvolta si fosse sentita un po’ giù…
Inoltre, le chiesi di ripensare a un episodio accaduto qualche giorno prima, o meglio, di riguardarlo mentalmente da spettatrice esterna.

Da quello che mi aveva raccontato, in quella situazione aveva avvertito un grande malessere e anche un fastidioso imbarazzo.

Così le suggerii di provare a sorridere a sé stessa e a quel senso di inadeguatezza che diceva di aver vissuto.

Spiegandole gli effetti che ciò avrebbe avuto sul suo corpo, le chiesi di mantenere quel sorriso per almeno 30 secondi.
Nel frattempo, rimasi in religioso silenzio e, contando mentalmente, aspettai che terminasse l’esercizio.

Questa, sebbene semplicissima, è una pratica molto potente perché ci permette di guardare a noi stessi con tenerezza e con maggior clemenza. In altre parole, con compassionevole amore.
Allo stesso tempo, questa tecnica permette il rilascio immediato delle tensioni accumulate nei muscoli facciali. Questo dona immediato giovamento al nostro stato mentale ed emotivo.

Ma torniamo a quella telefonata, perché non è finita qui.

Quel giorno, Sandra e io riuscimmo anche a ridere

Insieme, di gusto e abbastanza a lungo da permettere l’instaurarsi di una sensazione di leggerezza e di una nuova visione dei fatti. Una visione più serena e consapevole. Più fiduciosa.

Sandra e la riscoperta del sorriso

Qualche giorno dopo, Sandra mi confidò che si sentiva molto meglio: più “leggera”, più entusiasta e determinata.
Inoltre, riuscì a stupirmi per la creatività con cui stava applicando i miei insegnamenti a tante altre situazioni di vita.

Che dire? La fiducia e la stima che nutrivo ( e che nutro) nei suoi confronti mi fecero ritenere che presto sarebbe “guarita” e che le sue afflizioni sarebbero state solo un lontano ricordo.
E così fu.

Questo perché la risata è un potente antidoto contro lo stress.
Inoltre, fungendo da vasodilatatore, permette al nostro cervello di ossigenarsi meglio e di lavorare al massimo delle sue potenzialità. Questo, tra le altre cose, ci aiuta a trovare soluzioni in tempi più rapidi.

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